Le analisi del fuoco e ICP (plasma accoppiato induttivamente) sono metodi ampiamente diffusi nel settore dei metalli preziosi.

È pratica comune per tutte le società di raccolta e raffinazione di metalli preziosi accreditare fino all'80% in base ai risultati preliminari XRF e successivamente l'intero valore in base ai risultati ICP.

Questi due metodi combinati sfruttano la tecnica di raccolta completa dei metalli preziosi dell'analisi del fuoco e l'analisi elementare simultanea in tracce dell'ICP.

Analisi del fuoco

L'analisi del fuoco e' una delle piu' antiche techiche al mondo di analisi e raffinazione di metalli preziosi.

Anche se gli strumenti e i macchinari moderni hanno migliorato le tempistiche, prestazioni delle analisi e riproducibilita', il metodo base e' rimasto lo stesso. Le polveri sono mescolate con specifici flussi (in base alle proprieta' uniche del materiale) tramite un collettore metallico (solitamente Pb) e poi il tutto viene fuso. Durante la fusione, i flussi e il metallo separano la polvere dalle parti metalliche e lasciano due parti separate di (A) un "bottone" metallico che contiene tutti i metalli del campione, e (B) una scoria che contiene tutti gli elementi restanti. Il bottone viene poi dissolto nell'acido e analizzato dallo spettrometro.

Analisi ICP (analisi chimica)

ICP e' un metodo ad emissione spettrometrica che identifica ogni elemento dalla sua caratteristica lunghezza d'onda.

I campioni dissolti dall'acido, come i bottoni prodotti dalla fusione analisi del fuoco, vengono caricati nel plasma ad alte temperature (approssiativamente 7000 k).

I segnali di emissione sono ricevuti da una telecamera che raccoglie e focalizza lo spettro sul rilevatore CID (Charge Injection Device).

Il software quindi abbina lo spettro ricevuto e confronta la lunghezza d'onda di ogni elemento producendo un risultato finale.

La differenza tra analisi ICP AND XRF

ICP

XRF

L'ICP è il metodo di scelta quando si vogliono misurare più elementi.

Il principio dell'ICP-OES sfrutta il fatto che gli atomi e gli ioni possono assorbire energia per spostare gli elettroni dallo stato fondamentale a uno stato eccitato.

È conosciuto e utilizzato per la sua capacità di rilevare metalli e diversi non-metalli in campioni liquidi a concentrazioni molto basse.

Può rilevare diversi isotopi dello stesso elemento, il che lo rende uno strumento versatile nell'etichettatura isotopica.

Gli spettrometri a raggi X hanno aumentato gradualmente la loro efficacia nell'ultimo decennio, introducendo nuovo hardware e soprattutto nuovi software di analisi.

Tuttavia, i risultati XRF dipendono in larga misura dalla preparazione del campione e soprattutto dalla dimensione e dall'omogeneità delle particelle del campione, poiché esso analizza solo una piccola parte della superficie del campione. Durante la preparazione del campione o la pressatura del pellet, può verificarsi una segregazione degli elementi che comporta di solito piccole ma alle volte anche notevoli differenze.

In questa fase evolutiva del settore, un'analisi XRF può essere confermata solo dal classico metodo Analisi del fuoco/ICP.

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